L’Italia – come tutte le Nazioni – si trova di fronte ad una sfida senza precedenti: conciliare le proprie esigenze di sviluppo con un rinnovato rispetto per l’ambiente, attraverso un utilizzo più responsabile delle risorse e una riduzione dell’impatto delle attività umane sugli ecosistemi.
Il settore dell’energia è quello dove si gioca una delle battaglie più importanti: l’Italia dipende per l’80% dai combustibili fossili, la cui filiera di approvvigionamento e consumo, oltre a costituire un freno per lo sviluppo economico e un deficit di competitività rispetto agli altri Paesi, rappresenta una delle principali fonti di inquinamento atmosferico e del suolo, con conseguenze sulla salute per l’intera popolazione.
La transizione verso un sistema energetico pulito e sostenibile richiede interventi complessi e articolati, per i quali è necessario mettere in gioco tutte le soluzioni tecnologiche attualmente a disposizione, soppesando per ciascuna di esse i rischi e i benefici, e valorizzandone la complementarità.
Efficienza energetica, elettrificazione dei consumi, fonti rinnovabili ed energia nucleare rappresentano i quattro pilastri della transizione energetica e nessuno di questi strumenti tecnologici deve essere a priori scartato. Se per i primi tre non ci sono dubbi riguardo al loro utilizzo, l’energia nucleare invece gode ancora di una cattiva reputazione tra la popolazione e questo porta alla sua esclusione dall’attuale strategia energetica nazionale.
L’avvento dei reattori modulari di piccola taglia (Small Modular Reactors) e altri reattori avanzati di IV generazione rappresenta un’innovazione tecnologica ed economica epocale, che consente di guardare al nucleare con uno sguardo nuovo, apprezzandone le qualità di sicurezza, flessibilità e competitività economica senza precedenti.
È tempo di abbandonare vecchie posizioni del passato, basate su pregiudizi e condizionamenti ideologici: l’energia nucleare è una fonte pulita, sicura, affidabile, a basse emissioni di gas climalteranti o inquinanti. Il nucleare deve contribuire all’energia dell’Italia del presente e del futuro.
La prima cosa da fare è riportare il dibattito sul nucleare in Italia in primo piano, dando voce ad esperti e ricercatori.
Noi ci crediamo!