di Fulvio Buzzi
Il Giappone oggi sta facendo ripartire tutte le sue centrali nucleari, ma dopo l’incidente di Fukushima, i politici, assecondando l’onda emotiva, decisero di spegnere tutti i reattori. Nel 2011 il nucleare soddisfaceva il 30% della richiesta di energia elettrica del Paese e il Giappone era il terzo produttore di energia nucleare dopo USA e Francia. Nel giro di pochi mesi l’atomo è stato rimpiazzato completamente e la quota dei combustibili fossili nel mix energetico è passata dal 60% all’85%.
Il Giappone non ha molte risorse e deve importare la quasi totalità dei combustibili fossili dall’estero; il forte aumento della richiesta ha causato un rincaro nel prezzo dell’energia elettrica fino a valori di picco del 44% in certe aree del Paese.
In uno studio di fine 2019 pubblicato sul National Bureau Of Economic Research (NBER) è stato calcolato quante persone hanno perso la vita a causa di questi rincari.
L’analisi prende in considerazione le 27 città più popolose del Giappone e mette in relazione gli andamenti della temperatura giornaliera con il prezzo dell’energia elettrica.
A causa dei rincari il consumo di energia è calato del 15% a livello nazionale nell’arco dei 4 anni successivi all’incidente e ciò ovviamente ha riguardato quella fascia di persone che già prima del 2011 faceva fatica a pagare le bollette e che non sono riuscite a sopportare l’incremento successivo.Il Giappone è un Paese avanzato che ha elettrificato molto il sistema di riscaldamento degli edifici. Questo però ha peggiorato le cose: lo studio evidenzia come le ondate di calore non siano particolarmente pericolose paragonate alle ondate di freddo. Proprio d’inverno, infatti, la domanda di energia elettrica è particolarmente alta e di conseguenza crescono anche i prezzi dell’energia.
Chi non riesce a pagare patisce il gelo e le persone che non resistono di solito sono le più anziane. Secondo lo studio, il 19% dei decessi causati dalle ondate di freddo in Giappone tra il 2010 e il 2014 è riconducibile all’incremento del prezzo dell’energia elettrica dovuto dalla chiusura delle centrali nucleari. Più di 4500 persone hanno perso la vita al freddo e al buio.
L’inverno è alle porte e a causa dell’aumento dell’incremento del prezzo del gas si prevedono aumenti delle bollette sostanziali nei prossimi mesi in tutta Europa. Chissà se tra qualche anno uscirà uno studio simile anche per l’Italia.
L’ha ripubblicato su Cavolate in liberta'e ha commentato:
Articolo molto interessante. Quello che, a mio avviso, è mancato sui media è un onesto discorso sull’energia e sul far capire che non è possibile avere contemporaneamente la botte piena e la moglie ubriaca.
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